I disturbi correlati a eventi traumatici o stressanti comprendono quei disturbi in cui l’esposizione a un evento traumatico o stressante è un criterio diagnostico.

La sofferenza psicologica che segue l’esposizione a un evento traumatico è molto variabile: in alcuni casi, le persone mostrano sintomi legati all’ansia e alla paura, in altri casi mostrano sintomi anedonici e disforici (mancanza di piacere nel fare le cose e abbassamento del tono dell’umore), sintomi di rabbia e aggressività, oppure sintomi dissociativi.

In base all’espressione della sofferenza clinica individuale il DSM 5 (Manuale diagnostico statistico dei disturbi mentali – 5° e più recente edizione) prevede diversi tipi di disturbi:

  • il disturbo reattivo dell’attaccamento,
  • il disturbo da impegno sociale disinibito,
  • il disturbo da stress acuto,
  • il disturbo post-traumatico da stress
  • i disturbi da adattamento.

Come si manifestano i disturbi correlati a eventi traumatici?

Disturbo reattivo dell’ attaccamento

Il disturbo reattivo da attaccamento è un disturbo che interessa i bambini. Questo disturbo è caratterizzato una relazione di attaccamento assente o fortemente sottosviluppata tra il bambino e la figura genitoriale. Il comportamento è costantemente inibito o emotivamente ritirato e quando questi bambini sono angosciati, non ricercano il genitore per ottenere conforto, nutrimento e protezione. È compromessa la capacità di regolazione emotiva, mostrano reazioni emotive difficilmente spiegabili e quando manifestano un’emotività negativa risultano insensibili agli sforzi dei caregiver di consolarli. Mostrano poche se non nulle manifestazioni emotive positive nell’interazione con le figure di riferimento e spesso si osserva eccessiva irritabilità, tristezza e paura.

Disturbi correlati a traumi - Centro Tice
Disturbi correlati a traumi - Centro Tice

Sovente questi bambini hanno vissuto episodi di grave trascuratezza nelle cure primarie nel corso del primo mese di vita. Per questo motivo il disturbo è inserito tra i disturbi correlati a trauma e stress. La prevalenza del disturbo reattivo dell’attaccamento è sconosciuta, ma il viene osservato abbastanza raramente nei contesti clinici e soprattutto in bambini che sono stati esposti a una grave trascuratezza prima di essere dati in affidamento o allevati all’interno di istituti. Spesso si associa a ritardi cognitivi e del linguaggio.

Disturbo da impegno sociale disinibito

Il disturbo da impegno sociale disinibito riguarda i bambini ed è caratterizzato da comportamenti eccessivamente familiari con persone estranee. I bambini affetti da questo disturbo adottano comportamenti di eccessiva confidenza, inappropriati culturalmente, con adulti non conosciuti e non mostrano alcuna reticenza ad allontanarsi con loro lasciando i genitori. Per poter fare diagnosi di disturbo da impegno sociale disinibito è necessario che il bambino abbia sviluppato la capacità di sviluppare attaccamenti selettivi, per questo non si può fare diagnosi prima del nono mese di età. Sovente questi bambini hanno vissuto episodi di grave trascuratezza nelle cure primarie e per questo può associarsi con ritardi nello sviluppo. La prevalenza del disturbo è sconosciuta e viene osservato raramente nei contesti clinici, anche nei bambini ad alto rischio, ovvero quelli che sono stati gradualmente trascurati e successivamente dati in affidamento oppure allevati all’interno di istituti (circa il 20% di questi).

Disturbo da stress post-traumatico

Il disturbo da stress post traumatico (PTSD) è il disturbo principale e più conosciuto dei disturbi correlati a trauma e stress. È caratterizzato dalla presenza di sintomi caratteristici, in seguito all’esposizione del soggetto ad uno o più eventi traumatici (fare esperienza diretta o assistita di morte o minaccia di morte, grave lesione o violenza sessuale).

I sintomi del disturbo post traumatico da stress sono vari e la loro presentazione può differire anche di molto da individuo a individuo. In alcune persone infatti sono predominanti i sintomi emotivi collegati alla paura, in altri invece appaiono sintomi come anedonia, disforia e pensieri negativi. In alcuni casi è possibile osservare sintomi dissociativi, mentre in altri possiamo trovare una combinazione di tutti questi sintomi. L’evento traumatico può essere rivissuto in vari modi, comunemente l’individuo presenta ricordi ricorrenti, involontari e intrusive. Tali ricordi includono componenti comportamentali, sensoriali, emotive e fisiologiche. Un sintomo comune sono sogni spiacevoli che ripetono l’evento stesso o che sono collegati ad esso. Per i bambini piccoli la riattualizzazione dell’evento può apparire durante il gioco. Spesso si manifestano intensa sofferenza psicologica o reattività fisiologica quando l’individuo viene esposto eventi scatenanti che assomigliano o simboleggiano l’evento traumatico. Le persone con questo disturbo possono diventare facilmente irascibili e possono reagire in modo aggressivo con minima o nessuna provocazione. Possono anche adottare un comportamento spericolato o autodistruttivo, come la guida pericolosa o eccessivo uso di alcol o droga, oppure un comportamento autolesivo o suicidar io. Difficoltà di concentrazione sono riportate frequentemente, così come difficoltà nell’addormentarsi o nel mantenere il sonno.

Il PTSD può manifestarsi a qualsiasi età a partire dal primo anno di vita e i sintomi insorgono in genere nei primi tre mesi dopo il trauma, sebbene possa esservi un ritardo di mesi o anche di anni prima che siano soddisfatti i criteri per una diagnosi.

Disturbo acuto da stress

I sintomi di questo disturbo sono sovrapponibili a quelli del disturbo da stress post traumatico. La differenza sostanziale tra disturbo acuto da stress e disturbo post traumatico da stress è relativa al tempo di durata del disturbo, nel disturbo acuto infatti, i sintomi si presentano entro 3 giorni dall’evento traumatico e durano per un mese al massimo. Benché il disturbo da stress acuto possa progredire verso il disturbo da stress post traumatico dopo un mese, può anche essere una risposta transitoria allo stress che si risolve entro un mese dall’esposizione al trauma. Circa la metà degli individui che sviluppano eventualmente un disturbo post-traumatico presenta inizialmente il disturbo da stress acuto.

Disturbi dell’adattamento

Il disturbo da adattamento è caratterizzato da sintomi emotivi e comportamentali in risposta ad un identificabile evento stressante. L’evento stressante può essere singolo (ad esempio la fine di una relazione sentimentale) oppure ripetuto o continuativo (marcate difficoltà economiche o crisi coniugali). Gli eventi stressanti possono riguardare il singolo, una famiglia o un’intera comunità e in alcuni casi possono accompagnare a specifici momenti evolutivi (per esempio andare a scuola, andare via di casa, tornare a vivere con i genitori, sposarsi, diventare genitori, andare in pensione).

In caso di lutti il disturbo da adattamento può essere diagnosticato quando le reazioni emotive e comportamentali sono considerate eccessive e sproporzionate per intensità, qualità e persistenza.

Come trattiamo i disturbi correlati a traumi al Centro Tice?

Diverse sono le strategie che possono essere utilizzate per affrontare un disturbo correlato a traumi. Negli anni sono state validate numerose strategie di intervento che hanno mostrato buoni risultati. Il primo aspetto da considerare se si riconosce di aver avuto un evento traumatico che sta condizionando la propria vita è quello di chiedere aiuto. Capita frequentemente infatti che persone si vergognino dei loro sintomi o che cerchino di “fare da sole” e di affrontare un trauma in solitudine. Questo in genere non aiuta, anzi tende a peggiorare la condizione che lentamente può diventare cronica.

La riduzione dei sintomi di ansia e depressione costituisce il primo obiettivo del trattamento. In questo senso la terapia farmacologica può essere un valido aiuto e per questo Tice collabora con diversi medici psichiatri, per garantire continuità e monitoraggio dell’intervento in modo coordinato e sinergico.

Tuttavia, la terapia farmacologica non interviene sulle caratteristiche di personalità sulla quale è necessario agire con la psicoterapia.

Presso TICE proponiamo interventi psicoterapici individuali, , online o in vivo, basati sulle tipologie di intervento che hanno ottenuto maggiori prove di efficacia in letteratura nella riduzione e guarigione dei disturbi post traumatici.

La Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT) centrata sul trauma aiuta i pazienti a identificare e modificare i pattern distorti di pensiero riguardanti se stessi, l’evento traumatico e il mondo, insegnando, inoltre, a gestire l’ansia e le emozioni negative, allo scopo di ridurre i sintomi persistenti di iper-arousal che presentano i sopravvissuti. I protocolli di CBT centrati sul trauma enfatizzano in maniera particolare gli interventi di esposizione.

Inoltre, una delle strategie di elezione per il trattamento dei traumi è l’EMDR, acronimo di Eye Movement Desensitization and Reprocessing, una particolare tecnica di trattamento che facilita l’elaborazione dei traumi da parte dei pazienti, sfruttando una stimolazione bilaterale sensoriale (oculare, tattile e uditiva). L’EMDR attiva il sistema cerebrale deputato al processamento dell’informazione relativa all’intensa esperienza traumatica che il cervello, fino a quel momento, non è stata in grado di processare e neutralizzare. Pensieri, emozioni e sensazioni vengono resi consapevoli, in modo che possano essere integrati con le restanti informazioni a disposizione del cervello.

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La Mindfulness è una pratica meditativa che consiste nel prestare attenzione al momento presente, con un atteggiamento gentile e non giudicante, aiutando a rimuginare meno sul passato e a preoccuparsi meno per il futuro. Programmi cognitivo-comportamentali che integrano la mindfulness nell’approccio (MBCT), aiutano i pazienti a tollerare meglio le emozioni dolorose e a prendere distanza dai propri pensieri negativi e risultano particolarmente utili nella prevenzione delle ricadute. A TICE proponiamo percorsi individuali o in gruppo per aumentare la consapevolezza attraverso la meditazione.

Quando a subire il trauma è l’intera famiglia o quando si è genitori adottivi o affidatari di bambini con disturbi correlati a traumi a ancora quando si ha un bambino che sembra faticare ad adattarsi ad una situazione stressante, è fondamentale entrare insieme al bambino o adolescente in un percorso di aiuto.

Le reazioni emotive dei famigliari al trauma o all’evento stressante svolgono un ruolo fondamentale nel mitigare o acuire le reazioni del figlio. Per questo è importante comprendere come relazionarsi a lui/lei, come parlare dell’evento e delle emozioni conseguenti, come reagire alle sue espressioni emotive. I professionisti di TICE supportano l’intero nucleo famigliare in percorsi di consapevolezza e cambiamento.

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