Competenze emotive e sociali: la ricerca
Autrici: Elena Nocetti (Università di Parma) e Monica Cattalini (Tice Cooperativa Sociale)
Questo studio si concentra su un intervento psicoeducativo per migliorare le competenze emotive e, successivamente, potenziare le competenze sociali di un bambino di 7 anni autistico.
Il partecipante di questo studio è stato un bambino di età scolare con livello di sviluppo verbale Speaker-Listener, che ha mostrato difficoltà nel riconoscere e descrivere correttamente le emozioni, sia proprie che altrui.
⚙️ Metodo
Lo studio ha misurato due aspetti principali, definiti variabili dipendenti:
- La prima variabile riguarda la capacità del bambino di riconoscere le quattro emozioni di base (felicità, tristezza, paura e rabbia), sia attraverso la visione di cartoni animati che in situazioni reali.
- La seconda variabile si concentra sulle competenze sociali, misurate osservando il numero di scambi comunicativi che il bambino ha avuto con un coetaneo durante due sessioni di gioco simbolico di 15 minuti ciascuna (una prima e una dopo l’intervento).
L’intervento utilizzato per migliorare queste capacità, definito variabile indipendente, è stato un training psicoeducativo in piccolo gruppo, incentrato sull’espansione del vocabolario emotivo e sull’interpretazione dei comportamenti altrui.
💡 Risultati:
L’intervento ha portato a un miglioramento nelle abilità emotive e sociali del bambino, dimostrando che il training psicoeducativo può essere efficace nel riconoscimento delle emozioni e nella capacità di interagire con i coetanei. Tuttavia, sono necessari ulteriori studi per valutare la generalizzazione di questi risultati nella vita quotidiana.
Questo studio rappresenta un passo importante verso la comprensione di come le competenze emotive influenzino le abilità sociali nei bambini con autismo.
Un piccolo approfondimento "aboso"
Nel campo dell’ABA (Analisi Comportamentale Applicata), le ricerche seguono un metodo rigoroso che include l’uso di variabili dipendenti e indipendenti per valutare l’efficacia degli interventi.
-
Variabile dipendente: Questa è la parte del comportamento che si osserva e si misura. È il risultato che si vuole influenzare. Nel caso di uno studio su un bambino autistico, la variabile dipendente potrebbe essere, ad esempio, la capacità di riconoscere emozioni o il numero di interazioni sociali che il bambino riesce ad avere. La variabile dipendente cambia in risposta all’intervento, ed è ciò che si cerca di migliorare o monitorare.
-
Variabile indipendente: Questa è l’intervento o la tecnica che viene introdotta per provocare un cambiamento nella variabile dipendente. Nel caso specifico, la variabile indipendente potrebbe essere il training psicoeducativo o qualsiasi altra metodologia utilizzata per insegnare al bambino a riconoscere e gestire le emozioni. La variabile indipendente è quindi il fattore che si manipola per vedere come influisce sul comportamento.
In sintesi, la scienza ABA usa la variabile indipendente (intervento) per vedere come cambia la variabile dipendente (risultato comportamentale) e quindi per valutare l’efficacia dell’intervento stesso.
Vuoi informazioni sul Master ABA dell’Università degli Studi di Parma organizzato da TICE? Scrivi subito una mail a masteraba@unipr.it con oggetto “richiesta informazioni”