I Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) sono alterazioni neurobiologiche che determinano importanti difficoltà ad apprendere a leggere (dislessia), scrivere (disortografia e disgrafia) o calcolare (discalculia), in bambini, adolescenti e adulti, con un livello cognitivo nella norma e che non presentano difetti della vista, dell’udito o sindromi neurologiche.
Si definiscono “Specifici” poichè interessano un dominio di abilità ben definito (lettura, scrittura e/o calcolo) in modo significativo ma circoscritto, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. Vengono diagnosticati dopo avere escluso la presenza di patologie/anomalie sensoriali, neurologiche o cognitive e di gravi psicopatologie.
Il disturbo specifico dell’apprendimento non è una malattia ma, come indicato dall’Associazione Italiana Dislessia (AID) , è una neurodiversità: uno sviluppo neurologico non patologico, ma atipico, sottostante alle abilità di lettura, scrittura e calcolo.
Quali sono i DSA e come si manifestano?
DISLESSIA
Disturbo specifico della lettura
che si manifesta con una difficoltà nella decodifica del testo.
Disgrafia
Disturbo nella grafia
intesa come abilità grafo-motoria.
Disortografia
Disturbo nella scrittura, intesa come abilità di transcodifica fonografica e competenza ortografica, quindi relativo agli errori ortografici
Discalculia
Disturbo nelle abilità matematica del numero, del calcolo e del senso del numero, intesa come capacità di comprendere e operare con i numeri.
Come riconoscere i DSA
Va premesso che ogni individuo con DSA è diverso dall’altro: ogni persona con questi disturbi condivide in misura più o meno estesa caratteristiche tipiche tra cui troviamo sempre:
- inattese e importanti difficoltà nella letto-scrittura e/o e nel calcolo, espressa principalmente come lentezza nell’automatizzazione dell’abilità.
Alcuni bambini con DSA possono anche avere difficoltà di coordinazione, di motricità fine, nelle abilità di organizzazione e di sequenza, o nell’ acquisizione delle sequenze temporali (ore, giorni, stagioni, ecc.).
Alcune attività possono risultare complesse come ad esempio:
- allacciarsi le scarpe
- organizzare il materiale da mettere nello zaino per il giorno dopo
- usare il diario in modo corretto, scrivendo i compiti nella pagina giusta
- seguire le istruzioni di un gioco
Alcuni autori (Di Pietro e Bassi, 2017) hanno sottolineato come bambini e ragazzi con Disturbi dell’Apprendimento Specifico possono manifestare:
- ansia sociale e da prestazione
- fobia scolastica (Cornoldi, 2007)
- bassa autostima/basso senso di autoefficacia (Gagliano, 2008)
- difficoltà relazionali e aggressività (Gagliano, 2008)
Queste problematiche psicologiche però sono una conseguenza del Disturbo di Apprendimento Specifico, non la causa.
Anche alla scuola secondaria persistono lentezza ed errori nella lettura, che possono ostacolare la comprensione del significato del testo scritto.
I compiti scritti diventano sempre più richiestivi ed i ragazzi con questo disturbo appaiono tendenzialmente disorganizzati nelle attività, sia a casa sia a scuola. Spesso hanno difficoltà nel copiare dalla lavagna e nel prendere appunti o annotazioni.
Talvolta perdono la fiducia in loro stessi e possono manifestare importanti alterazioni dell’umore e del comportamento.
Legge 170
Nell’ultimo decennio, l’attenzione verso la dislessia e più in generale per i disturbi specifici dell’apprendimento è cresciuta in campo neuropsichiatrico, psicologico e logopedico e si è assistito ad un crescente interesse anche da parte del legislatore.
In Italia, nell’ottobre del 2010, è stata promulgata la legge 170, che riconosce i disturbi specifici dell’apprendimento e il pieno diritto all’istruzione degli studenti con DSA, garantendo loro appositi provvedimenti “dispensativi e compensativi” al fine di favorire la diagnosi precoce, il successo scolastico (dalle scuole elementari fino all’università) e la collaborazione tra scuola, famiglia e servizi sanitari, predisponendo percorsi riabilitativi adeguati.
Ogni bambino con DSA ha diritto ad un Piano Didattico Personalizzato (PDP) che presenta gli strumenti compensativi e le misure dispensative messe in atto dalla scuola per consentire al bambino di apprendere
nel miglior modo possibile e promuovere il suo successo scolastico
Il PDP di tuo figlio rispetta le sue esigenze scolastiche ed educative? Sapevi che prima di firmarlo puoi leggerlo con un consulente?
Prevalenza, decorso, diagnosi
Quanti sono i bambini con DSA?
Il 3,5% della popolazione italiana in età evolutiva (Istituto Superiore di Sanità, 2011) presenta un disturbo specifico dell’apprendimento. Considerando che la popolazione scolastica tra i 6 e i 18 anni si aggira, nel nostro Paese, sui 7 milioni di studenti (ISTAT 2013), nelle scuole italiane sono presenti circa 245.000 studenti con DSA. I DSA rappresentano quasi il 30% degli utenti dei servizi di Neuropsichiatria infantile e il 50% circa degli individui che effettuano un intervento riabilitativo (Istituto Superiore di Sanità, 2011). Nonostante questi numeri elevati, l’Istituto Superiore di Sanità (2011) ritiene che i DSA siano attualmente sotto diagnosticati, riconosciuti tardivamente o confusi con altri disturbi.
Fattori genetici e fisiologici sembrano giocare un ruolo importante nella genesi dei disturbi dell’apprendimento. Si riscontra una forte familiarità: il rischio relativo di dislessia o discalculia è notevolmente più alto nei parenti di primo grado di individui con questa difficoltà di apprendimento.
Decorso
L’esordio, il riconoscimento e la diagnosi del disturbo specifico dell’apprendimento in genere si verificano durante gli anni della scuola elementare quando viene richiesto ai bambini di imparare a leggere, di imparare l’ortografia, la scrittura e la matematica. Tuttavia sintomi precursori quali ritardi o deficit del linguaggio, difficoltà con le rime o con il conteggio, o difficoltà con le abilità motorie fini richieste per scrivere si verificano comunemente nella prima infanzia prima dell’inizio della scuola.
Il disturbo specifico dell’apprendimento dura tutta la vita, ma il decorso e la manifestazione clinica sono variabili, poiché dipendono in parte dalle interazioni tra i compiti richiesti dal contesto ambientale, la gravità delle difficoltà di apprendimento dell’individuo, le abilità di apprendimento dell’individuo, le comorbilità e i sistemi di intervento disponibili.
Può capitare che a scuola, bambini con dislessia, o più in generale con un DSA non diagnosticato, vengano descritti come svogliati. Inoltre è comune che si attribuisca al loro scarso impegno nello studio la causa del mancato apprendimento. In questi casi, oltre al disagio legato alla difficoltà di apprendimento, può comparire un senso di frustrazione e una svalutazione delle proprie capacità personali che crea un circolo vizioso di evitamento di qualsiasi contesto di apprendimento.
La mancanza di fiducia verso le proprie capacità personali può inoltre, nel tempo, favorire un precoce abbandono scolastico, una forte demotivazione all’apprendimento con la comparsa di problematiche psicologiche come isolamento sociale, aggressività, disturbi comportamentali in classe e in alcuni casi disturbi d’ansia e depressione.
Per questo, nei servizi che si occupano di DSA, è importante curare non solo l’aspetto didattico e contenutistico (che è volto a potenziare le capacità di apprendimento del bambino) ma anche l’aspetto psicologico.
La diagnosi precoce di un DSA è molto importante: affrontare un percorso scolastico con tutti gli aiuti necessari consente infatti una riduzione dello stress nei bambini, una maggiore consapevolezza di sé ed un più formato senso di autoefficacia.
Diagnosi
La diagnosi di Dislessia, Disortografia o Disgrafia si può effettuare dalla fine della seconda classe della scuola primaria, mentre quella di Discalculia si può effettuare dalla fine della terza classe di scuola primaria.
Per formulare una diagnosi, è necessario che sia terminato il normale processo di insegnamento delle abilità oggetto di valutazione, nonostante ciò è possibile individuare fattori di rischio (personali e familiari) e indicatori di ritardo di apprendimento che possono comunque consentire l’attivazione di interventi precoci, mirati a risolvere le difficoltà o ridurre l’impatto del disturbo sugli apprendimenti.
È bene effettuare una valutazione neuropsicologica appena si ravvisino importanti e non comuni difficoltà nell’imparare a leggere e a scrivere, perché prima si interviene, migliore sarà la prognosi e il benessere scolastico dello studente.
Anche se la diagnosi definitiva può essere formulata solo alla fine della seconda classe della scuola primaria, da una prima valutazione il bambino può risultare a rischio di DSA e, di conseguenza, si potrà intervenire nell’immediato con una terapia e/o altri interventi di recupero, mirati a potenziare le difficoltà riscontrate e l’autostima del bambino. non
- DIAGNOSI A TICE
- SUPPORTO ALLA CONSAPEVOLEZZA DELLA DIAGNOSI
-
Potenziamento delle abilità di base
(lettura, scrittura, calcolo) -
PERCORSI DI MOTIVAZIONE, AUTONOMIA E
ORGANIZZAZIONE DELLO STUDIO - SUPPORTO EMOTIVO
Presso i Centri Tice la diagnosi viene effettuata da professionisti formati e aggiornati, secondo le linee guida di riferimento (la Consensus Conference, il Panel di Aggiornamento e Revisione della Consensus Conference e l’Istituto Superiore di Sanità hanno stabilito un iter diagnostico condiviso). La relazione diagnostica rilasciata dalla nostra equipe, dopo la convalida del gruppo di conformità dell’AUSL, è valida come certificazione nelle scuole di ogni ordine e grado della Regione Emilia-Romagna. I nostri professionisti sono anche accreditati per diagnosi in altre Regioni (in caso di dubbi chiedi al nostro specialista Dott.ssa Sara Andolfi).
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I professionisti di TICE propongono agli studenti e alle loro famiglie percorsi di consapevolezza sulla diagnosi dal punto di vista psicologico, normativo e sociale.
Conoscere tutte le potenzialità personali, ma anche essere in grado di parlare delle proprie difficoltà, avere consapevolezza dei propri limiti e saper rispondere alle provocazioni in modo consapevole è uno strumento fondamentale per vivere con un DSA. A Tice l’ambiente positivo favorisce un’accettazione graduale e profonda del proprio modo personale di imparare, in grado di favorire consapevolezza e benessere personale.
Nei centri TICE proponiamo percorsi di potenziamento attraverso precision teaching e fluency based instruction: si tratta di metodologie che permettono di velocizzare le abilità elementari con sprint brevi di pratica, che divertono e motivano lo studente. Abbiamo sviluppato materiali, cartacei e digitali, che rendono divertente l’apprendimento di tabelline, equivalenze, elementi di geometria, calcolo a mente, verbi, e tanto altro ancora.
Questi percorsi sono rivolti a bambini con disturbi dell’apprendimento, sospetto disturbo dell’apprendimento o semplici difficoltà scolastiche. Dedichiamo questo tipo di progetti a bambini della scuola primaria, in linea con quanto indicato dalla letteratura scientifica, poichè è in età precoce che si possono ottenere i migliori risultati. Con l’ingresso alla scuola media, vengono proposti percorsi volti a potenziare abilità più complesse come l’organizzazione, il metodo di studio e l’autonomia.
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La nostra équipe dedicata allo studio è formata per trasformare i momenti di studio in occasioni di reale apprendimento: attraverso una riduzione graduale dell’aiuto e del coinvolgimento dello psicologo, i nostri allievi diventano in grado di studiare in autonomia e con passione. Parte dell’intervento è dedicata all’organizzazione del tempo, perché molti allievi faticano a pianificare impegni e tempistiche.
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Bambini e ragazzi con DSA hanno maggior rischio di essere esposti a fattori di rischio per lo sviluppo di bassa autostima, sono più spesso vittime di bullismo o prese in giro e spesso vivono ripetuti fallimenti che li portano a provare sentimenti negativi nei confronti del contesto scolastico, familiare e sociale. Per questo l’equipe di Tice propone percorsi di supporto emotivo, attraverso colloqui, psicoeducazione, giochi, laboratori in piccolo gruppo, volti a promuovere la capacità di riconoscere ed esprimere le proprie emozioni, di condividere le proprie difficoltà e sensazioni pensando insieme a quali strategie adottare per affrontarle.
I risultati dei nostri interventi sono testimoniati da numerose pubblicazioni scientifiche che puoi consultare QUI.
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