Benché spesso se ne senta parlare di A.B.A. come metodo o terapia per l’autismo, in realtà è l’acronimo di Applied Behavior Analysis (Analisi Applicata del Comportamento) ovvero una scienza applicata. Costituisce l’applicazione sistematica dei principi comportamentali individuati dalla scienza che studia il comportamento e le leggi che lo governano.
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L'ABA in Italia
Nel contesto italiano l’ABA è diventata popolare grazie alla sua efficacia nell’intervento psicoeducativo rivolto a persone con disturbo dello spettro dell’autismo.
All’interno delle linee guida dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità) del 2011 su “Il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti” viene infatti dedicato un ampio spazio all’ABA che viene indicata come modello di intervento efficace.
Tuttavia l’analisi applicata del comportamento, grazie all’applicazione dei principi delineati dalla ricerca sperimentale, è stata utilizzata all’interno di svariate aree come:
- pre-requisiti accademici
- abilità di studio
- istruzione universitaria
- formazione del personale all’interno di aziende
- attività sportiva
- alimentazione
- sicurezza sui luoghi di lavoro
Cosa condividono gli interventi svolti in aree cosi diverse?
Il punto in comune, oltre all’applicazione rigorosa dei principi della scienza, è la progettazione volta al miglioramento di comportamenti socialmente significativi ovvero di comportamenti che possono migliorare davvero la qualità di vita della persona.
Questo implica che il professionista che opera attraverso l’analisi applicata del comportamento sappia fare un approfondito studio del contesto di vita dell’individuo; contesto di vita che include non solo lo spazio fisico ma sopratutto i caregiver e in generale le persone con le cui egli si relazionerà più spesso.
Quali domande si pone un professionista ABA?
L’obiettivo ultimo di qualsiasi intervento all’interno dell’Analisi Applicata del Comportamento è l’incrementino nel breve e lungo termine del benessere dell’individuo, a prescindere dalla sua condizione diagnostica. Per questo motivo i professionisti in ABA in fase di progettazione e implementazione di un intervento hanno la responsabilità di porsi una o più delle seguenti domande.
- Il comportamento oggetto di intervento è appropriato rispetto all’età?
- Questo comportamento potrebbe velocizzare l’apprendimento di altri comportamenti?
- Il comportamento è in grado di facilitare l’accesso ad altri ambienti e contesti di vita all’interno dei quali la persona è esposta ad ulteriori opportunità di apprendere e creare relazioni?
- La modificazione comportamentale è in grado di predisporre gli altri significativi ad interagire con l’individuo più frequentemente ed in una maniera più appropriata e supportiva?
- Quanto spesso la persona potrà spendere quel comportamento all’interno del suo contesto di vita?
Sei un professionista interessato ad approfondire la tua formazione in ABA oppure sei un genitore e hai delle domande specifiche?
Puoi contattare via mail la Dott.ssa Federica Berardo e restare collegato per leggere il prossimo articolo!
Federica Berardo
Psicologa, Dottore di Ricerca in Psicologia, BCBA
Si occupa di fornire supervisione e consulenza su tematiche relative a adolescenti e giovani adulti con bisogni educativi speciali e alle loro famiglie. Svolgo inoltre docenze presso il Master ABA dell’Università degli Studi di Parma e altri Master che si occupano di Analisi Applicata del Comportamento.
Por una consulta escrita: Federica Berardo