CONCLUSO
Dottorata: Samantha Giannatiempo
Obiettivo di ricerca
Obiettivo di questo lavoro è valutare se l’uso della fiaba interattiva implementata attraverso la realtà virtuale, può aiutare i soggetti con Sindrome di Rett nell’apprendimento sia in contesto accademico che nella vita di tutti i giorni. La logica sottostante è che agendo sulla motivazione, si possa migliorare la predisposizione all’apprendimento e di conseguenza la qualità della vita dei soggetti con RTT.
Cosa dice la letteratura
L’opportunità di fare delle scelte è importante per migliorare la qualità di vita e aumentare il senso di controllo per persone con disturbo neurologico dello sviluppo. Nel contesto della normale vita quotidiana, gli individui si trovano giornalmente a dover compiere delle scelte (es. cosa mangiare, cosa fare o cosa indossare). Diversi studi hanno dimostrato come le persone con disabilità cognitiva manifestino chiare preferenze di scelta e pertanto questo si traduce in un aumento del comportamento appropriato e richiesto (Lancioni et al., 1996; Fabio, Gangemi, Capri, Budden, & Falzone, 2018).
A causa delle caratteristiche specifiche della Sindrome i pazienti con RTT spesso utilizzano lo sguardo per comunicare. Come è stato evidenziato dalla letteratura scientifica (Fabio, Giannatiempo, Caprì, 2019) le bambine affette da RTT focalizzano principalmente l’attenzione sul volto delle persone (Fabio, Giannatiempo, Oliva, Murdaca, 2011) con le quali interagiscono e per tale ragione presumibilmente potranno essere attratte dai volti dei protagonisti della fiaba interattiva implementata con la realtà virtuale, con i quali potranno interagire durante la fiaba.