Francesca Cavallini, psicologa, dottore di ricerca, fondatrice di Tice e donna neurodivergente racconta in questo blog come la psicologia e le scienze sociali abbiano cambiato il modo di considerare le persone neurodivergenti e fornirà alcuni spunti importanti nella relazione con persone neurodiverse.
If you have any questions you can write to francesca.cavallini@centrotice.it
I miei consigli per farsi ascoltare da una donna Adhd
Vorrei raccontare che questo blog nasce dalla mia esperienza come psicologa e dai raconti fatti da altri ma in realtà i contenuti che racconterò fanno parte della mia esperienza personale come amica o come partner.
La persona ADHD… anzi iniziamo a dire le cose come stanno, io, come molte persone ADHD faccio fatica ad ascoltare in modo tipico.
Parlo di quella classica situazione in cui due persone parlano. Provo una forte frustrazione a stare ferma, seduta e ascoltare. È come se nella mia mente ci fossero centinaia di omini (così io vedo i neuroni) che spingono contro la mia fronte per cercare di scappare. Provo una sensazione molto forte di “privazione di libertà”.
Per questo motivo, oggi in questo articolo, ho il desiderio di parlare proprio di questo.
Gli omini nella mia testa
Per far smettere il mio esercito di neuroni di spingere contro la mia fronte ho imparato diverse strategie:
- amo ascoltare camminando, nuotando e guidando, così invito spesso amici e partner a “seguirmi” piuttosto che costruire occasioni formali di incontro
- amo ascoltare in cucina quando sistemo i piatti
- amo ascoltare se sono su qualcosa che si muove (aereo, nave)
- riesco ad ascoltare le cose serie e dolorose perché in quel caso li è come se i miei neuroni si sentissero in colpa, e smettessero di spingere per scappare
- non amo ascoltare nei pub o nei bar e nemmeno a cena: mangio e bevo velocissimo e quando ho finito desidero alzarmi
Circondata di amici atipici
Risulto molto maleducata quando ascolto in una condizione che non mi piace perché si vede che fingo. Credo di aver fatto soffrire tante persone a cui non sono stata in grado di spiegare come ascolto.
Ma non solo. A volte mi giudico molto male per come ascolto e mi sento bizzarra, sembra che le persona debbano inseguirmi per parlarmi.
A volte mi vergogno e cerco di evitare situazioni in cui le persone ascoltano in modo più tipico.
La cosa più tipica che faccio quando mi trovo in queste condizioni è fingere di ascoltare e pensare a come “scappare” o “evitare” questa situazione. E vi assicuro non perché non trovo interessante chi mi parla o quello che dice… ma è qualcosa più forte di me.
Mentre cammino, guido, nuoto, lavoro io so ascoltare con piacere inteso e autenticità.
Per molti anni della mia vita quelli che hanno preceduto la mia consapevolezza di essere ADHD avevo solo due scelte 1) fingere 2) scegliermi amici/e neurodivergenti o comunque così a tipici da “accettare” il mio modo bizzarro di ascoltare.
Come è andata a finire?
Non sono stata tanto brava a fingere e, nella mia vita personale, ho riempito i giorni di persone neurodivergenti.
Francesca Cavallini, psicologa, dottore di ricerca, fondatrice di Tice e donna neurodivergente racconta in questo blog come la psicologia e le scienze sociali abbiano cambiato il modo di considerare le persone neurodivergenti e fornirà alcuni spunti importanti nella relazione con persone neurodiverse.
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