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Intelligenza Artificiale nell’Educazione: Benefici e Rischi per Studenti Neurodivergenti

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Francesca Cavallini, psicologa, dottore di ricerca, fondatrice di Tice e donna neurodivergente racconta in questo blog come la psicologia e le scienze sociali abbiano cambiato il modo di considerare le persone neurodivergenti e fornirà alcuni spunti importanti nella relazione con persone neurodiverse. 

If you have any questions you can write to francesca.cavallini@centrotice.it

L’Intelligenza Artificiale come strumento per l’educazione inclusiva

L’Intelligenza Artificiale (IA) è ormai parte della nostra vita quotidiana e ha il potenziale per migliorare l’apprendimento e l’autonomia degli studenti, dentro e fuori la classe. Può supportare gli insegnanti nel loro lavoro, facilitando la comunicazione, l’organizzazione e la pianificazione delle attività didattiche. Tuttavia, il suo utilizzo comporta anche dei rischi, come la generazione di contenuti inaccurati e una comprensione superficiale della tecnologia. Per ridurre questi problemi, è fondamentale investire in formazione, stabilire regole chiare e definire politiche adeguate. Se utilizzata correttamente, l’IA può diventare uno strumento prezioso per il successo degli studenti neurodivergenti.

IA come supporto educativo

L’IA può personalizzare l’apprendimento, adattando i contenuti agli stili e alle esigenze specifiche degli studenti. Può anche facilitare la comunicazione, ad esempio aiutando nella scrittura di e-mail o nell’organizzazione delle idee, un aspetto particolarmente utile per chi ha difficoltà nell’esprimersi. Inoltre, strumenti come assistenti virtuali e app di gestione del tempo possono favorire l’indipendenza e l’autonomia.

Un altro utilizzo importante dell’IA è la generazione di contenuti: gli studenti possono ricevere aiuto nella scrittura di testi o nella pianificazione delle loro attività accademiche. Tuttavia, vi è il rischio che i contenuti generati non siano sempre affidabili o che l’uso dell’IA riduca lo sviluppo delle capacità di ricerca e analisi critica. Per questo motivo, è utile considerare l’IA come un punto di partenza, ad esempio per creare una scaletta per un progetto di ricerca, piuttosto che come un sostituto del pensiero critico.

I rischi dell’IA nell’educazione

L’uso dell’IA nelle scuole è ancora un tema dibattuto. Molti insegnanti temono che possa favorire il plagio e ridurre l’apprendimento autonomo. Strumenti come Turnitin vengono utilizzati per rilevare contenuti copiati, ma la loro affidabilità è messa in discussione. Senza una formazione adeguata, esiste il rischio che le scuole adottino politiche punitive che potrebbero penalizzare ingiustamente gli studenti, in particolare quelli neurodivergenti.
Per evitare questi problemi, è fondamentale che le scuole:

  • definiscano regole chiare sull’uso dell’IA.
  • formino docenti e studenti su come utilizzare l’IA in modo etico.
  • promuovano un dialogo costruttivo per affrontare i casi sospetti senza pregiudizi.

IA e inclusione per studenti neurodivergenti

Se utilizzata correttamente, l’IA può migliorare significativamente la qualità della vita degli studenti neurodivergenti. Alcuni esempi di applicazione includono:

  • Organizzare il tempo con calendari digitali e promemoria.
  • Pianificare attività quotidiane, come ordinare cibo o prenotare trasporti.
  • Creare lettere di presentazione e curriculum per il mondo del lavoro.
  • Supportare le abilità sociali e di vita autonoma, con istruzioni passo-passo per attività pratiche come cucinare un pasto.

Gli studi stanno anche esplorando l’uso dell’IA per analizzare il comportamento delle persone autistiche e sviluppare strumenti personalizzati per il loro benessere fisico e mentale.

Conclusione

L’IA ha un enorme potenziale per supportare gli studenti neurodivergenti, ma il suo utilizzo deve essere equilibrato e regolamentato. Con le giuste strategie, può diventare un potente strumento per migliorare l’apprendimento, l’indipendenza e il successo accademico e professionale.
Tuttavia, affinché l’IA sia davvero efficace, è fondamentale il ruolo degli psicologi e degli psicologi scolastici. Il loro intervento è essenziale per aiutare gli studenti a sviluppare una maggiore consapevolezza del proprio funzionamento cognitivo, a comprendere i propri punti di forza e di difficoltà e a utilizzare l’IA in modo consapevole e strategico. Solo integrando il supporto psicologico con l’innovazione tecnologica si potrà garantire un’educazione realmente inclusiva ed efficace per gli studenti neurodivergenti.

Vi ringrazio per essere arrivati fino a qui nella lettura di questo articolo e aspetto le vostre domande.

Francesca Cavallini

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Francesca Cavallini, psicologa, dottore di ricerca, fondatrice di Tice e donna neurodivergente racconta in questo blog come la psicologia e le scienze sociali abbiano cambiato il modo di considerare le persone neurodivergenti e fornirà alcuni spunti importanti nella relazione con persone neurodiverse. 

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Dr. ssa Iris Pelizzoni

Sono Iris Pelizzoni, dopo essermi laureata in psicologia con una tesi sperimentale sull’applicazione dei principi ABA allo sport, ho iniziato il tirocinio professionalizzante a Tice e, grazie alla Prof.ssa Cavallini, ho visitato la Morningside Academy di Seattle. Tornata in Italia ho conseguito il Master in Analisi Applicata del Comportamento e ho iniziato il dottorato di ricerca in psicologia, studiando le strategie comportamentali per l’acquisizione e il potenziamento delle abilità di studio con bambini neurodivergenti. Oggi mi occupo di benessere scolastico ed emotivo di studenti e studentesse universitarie neurodivergenti e di supporto emotivo per persone che appartengono alla comunità Lgbtqia+.