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Circle time e abilità sociali

Circle time e abilità sociali: la ricerca

Autrici: Michela Maria Palumbo (Università di Parma) e Dott.ssa Vincenza Cascavilla 

Questo studio ha indagato l’efficacia del Circle Time come intervento per migliorare le abilità sociali in bambini in età prescolare con Disturbi del Neurosviluppo.

👧 Partecipanti
La ricerca ha coinvolto tre bambini di età compresa tra i 5 e i 6 anni, con situazioni diagnostiche diverse:

  • Partecipante A: Disturbo dello Spettro Autistico, sviluppo verbale Listener e No Speaker.
  • Partecipante B: Ritardo cognitivo dovuto a parto prematuro, sviluppo verbale Listener ed Emergent Speaker.
  • Partecipante C: Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD), sviluppo verbale Speaker.

⚙️ Metodo

Lo studio ha misurato l’incremento delle abilità sociali dei partecipanti, considerati come variabili dipendenti, tramite un disegno sperimentale a soggetto singolo con valutazioni pre e post-intervento. Le abilità sociali sono state valutate sulla base delle risposte corrette durante le sessioni di Circle Time.

L’intervento, definito variabile indipendente, ha incluso tecniche come il Total Task Chaining e il Time Delay per supportare l’apprendimento.

💡 Risultati

I risultati hanno mostrato un significativo miglioramento delle abilità sociali in tutti e tre i partecipanti grazie alla partecipazione alla routine del Circle Time. Questo studio evidenzia l’importanza di pratiche strutturate come il Circle Time per favorire lo sviluppo delle abilità sociali nei bambini con disturbi del neurosviluppo.

Lo studio rappresenta un contributo rilevante alla comprensione di come interventi strutturati possano potenziare le abilità sociali in questa popolazione.

Un piccolo approfondimento "aboso"

Nel campo dell’ABA (Analisi Comportamentale Applicata), le ricerche seguono un metodo rigoroso che include l’uso di variabili dipendenti e indipendenti per valutare l’efficacia degli interventi.

  • Variabile dipendente: Questa è la parte del comportamento che si osserva e si misura. È il risultato che si vuole influenzare. Nel caso di uno studio su un bambino autistico, la variabile dipendente potrebbe essere, ad esempio, la capacità di riconoscere emozioni o il numero di interazioni sociali che il bambino riesce ad avere. La variabile dipendente cambia in risposta all’intervento, ed è ciò che si cerca di migliorare o monitorare.

  • Variabile indipendente: Questa è l’intervento o la tecnica che viene introdotta per provocare un cambiamento nella variabile dipendente. Nel caso specifico, la variabile indipendente potrebbe essere il training psicoeducativo o qualsiasi altra metodologia utilizzata per insegnare al bambino a riconoscere e gestire le emozioni. La variabile indipendente è quindi il fattore che si manipola per vedere come influisce sul comportamento.

In sintesi, la scienza ABA usa la variabile indipendente (intervento) per vedere come cambia la variabile dipendente (risultato comportamentale) e quindi per valutare l’efficacia dell’intervento stesso.

Vuoi informazioni sul Master ABA dell’Università degli Studi di Parma organizzato da TICE? Scrivi subito una mail a masteraba@unipr.it con oggetto “richiesta informazioni”

Dott.ssa Iris Pelizzoni

Sono Iris Pelizzoni, dopo essermi laureata in psicologia con una tesi sperimentale sull’applicazione dei principi ABA allo sport, ho iniziato il tirocinio professionalizzante a Tice e, grazie alla Prof.ssa Cavallini, ho visitato la Morningside Academy di Seattle. Tornata in Italia ho conseguito il Master in Analisi Applicata del Comportamento e ho iniziato il dottorato di ricerca in psicologia, studiando le strategie comportamentali per l’acquisizione e il potenziamento delle abilità di studio con bambini neurodivergenti. Oggi mi occupo di benessere scolastico ed emotivo di studenti e studentesse universitarie neurodivergenti e di supporto emotivo per persone che appartengono alla comunità Lgbtqia+.