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Ricomincia la scuola!

L’inizio della scuola si avvicina e per molti genitori quest’ultima settimana è un’ottima occasione per riprendere piano piano le abitudini e le routine dell’inverno. Dopo tre mesi di vacanza per qualche bambino può essere difficile riprendere il ritmo scolastico, gli orari, i compiti, le attività pomeridiane. In questo articolo vi daremo qualche suggerimento pratico per vivere quest’ultima settimana di vacanze serenamente!

1) Impostiamo la sveglia!

sveglia

Anche se la scuola non è ancora iniziata, può essere utile avvicinarsi gradualmente al suono della campanella, impostando la sveglia alle 8.30 – poi alle 8 – e infine alle 7.30.
La gradualità di questa routine permetterà ai bambini di abituarsi ad un cambio orario, in modo da arrivare a scuola non troppo addormentati!

Anche l’orario della sera è importante che riprenda una certa regolarità e magari la routine denti-coccola-nanna che aiuta anche i più piccoli a prendere sonno. Ognuno con le proprie abitudini, ma ripristinando con gradualità gli orari della scuola. Si sa che d’estate, complice anche l’allungamento delle giornate, si sta svegli un po’ di più. D’altronde le chiacchierate serali, le passeggiate dopo cena e i cieli stellati sono forse i più bei ricordi estivi. Con l’avvicinarsi della scuola può essere utile riprendere gradualmente una routine della sera andando a dormire ad un orario che ci permetta di svegliarci alla mattina ben riposati. L’Associazione Italiana Pediatria suggerisce dalle 9 alle 12 ore di sonno per i bambini che frequentano la scuola primaria! Insomma, massimo alle 9 tutti a letto!

2) Gli ultimi compiti delle vacanze: servono davvero?

Gli insegnanti lo sanno bene: i compiti fatti di corsa l’ultima settimana di vacanze servono a poco. O meglio, se i compiti delle vacanze hanno l’obiettivo di ripassare durante l’estate, farli l’ultima settimana di certo non serve. Quando ricomincerà la scuola, i maestri riprenderanno la didattica gradualmente, quindi non è compito dei genitori ripassare ciò che è stato fatto l’anno precedente o potenziare abilità che lo necessitano. Non preoccupatevi! Per qualche bambino può essere molto utile sfruttare l’ultima settimana dell’estate per riprendere gradualmente le routine scolastiche. Sveglia, qualche attività di compito alternata a giochi e sani momenti di divertimento! L’importante è trovare il giusto equilibrio, senza trascorrere questi ultimi giorni a completare le pagine del libro delle vacanze o ripassando in modo insistente le tabelline!

3) Un po' di spazio alle emozioni

Ricomincia la scuola! - Centro Tice
L’inizio della scuola può far provare emozioni contrastanti. Chi non vede l’ora di rivedere i compagni di classe e i maestri. Chi è preoccupato per l’inizio di una nuova scuola. Chi è un po’ triste perchè sa che sarà un anno faticoso. Chi è entusiasta per un cambio di classe. Non ci stancheremo mai di ripeterlo: ogni emozione è importante!

Le emozioni hanno un ruolo fondamentale per la nostra sopravvivenza: servono a guidarci, a individuare i pericoli e a difenderci. Le emozioni sono la nostra bussola interna: rivestono un ruolo fondamentale nei processi di decisione, giudizio e ragionamento. Ci danno informazioni sul nostro stato, sul livello del nostro benessere, permettono di gestire le decisioni cruciali, ci aiutano a capire le nostre necessità. E questo vale anche per i bambini!

Per questo motivo lasciare uno spazio emotivo, di accoglienza in cui parlare dell’inizio della scuola e di quello che ci fa provare può essere un bellissimo momento.  

Ricordiamoci, inoltre, che il primo giorno di scuola è un momento atteso ed emozionante anche per genitori e insegnanti.

È quindi importante che i genitori e gli insegnanti sappiano decifrare che cosa provano perché saranno proprio loro, i genitori a casa e gli insegnanti in classe, a guidare i bambini nel comprendere i propri vissuti emotivi. 

Con i bimbi più piccoli è importante descrivere la scuola e cosa li aspetterà, magari facendo visita alla nuova scuola oppure se possibile organizzando incontri con i nuovi compagni.
Con i bambini un po’ più grandi, che sanno già cosa significa affrontare un anno scolastico, è bene condividere i loro pensieri e le loro emozioni. Vediamo insieme qualche suggerimento.  

Qualche suggerimento

  • Scegliete un momento, magari prima di andare a letto o sul divano, in uno spazio sicuro e di coccola emotiva
  • Chiedete al vostro bambino cosa prova se pensa all’inizio della scuola
  • Ascoltate senza giudicare e senza farvi prendere dall’urgenza di voler risolvere lo stato d’animo di vostro figlio o vostra figlia: vi verrà istintivo farlo, notatelo!
  • Potete raccontare cosa vi ricordate dei vostri primi giorni di scuola, le emozioni che avete provato: quanto è bello rendersi conto che ognuno può provare emozioni diverse, ma che ogni emozioni rende più ricco un ricordo!
  • Impariamo a chiedere “come stai?” invece di “come è andata?”

Se pensate che vostrə figliə viva la ripresa della scuola con troppa rabbia, frustrazione, tristezza o ansia potete scrivere a iris.pelizzoni@centrotice.it e fisseremo un appuntamento per parlarne insieme.

Grazie per questa lettura, 
Iris Pelizzoni

Iris Pelizzoni | Psicologa Queer

Iris Pelizzoni
Psicologa, Dottore di Ricerca in Psicologia

Si occupa di interventi di tipo cognitivo-comportamentale con bambini e ragazzi che presentano difficoltà emotive, comportamentale o scolastiche presso la Sede di Tice Piacenza.  
Per una consulenza scrivi a: Iris Pelizzoni
 

Dott.ssa Iris Pelizzoni

Sono Iris Pelizzoni, dopo essermi laureata in psicologia con una tesi sperimentale sull’applicazione dei principi ABA allo sport, ho iniziato il tirocinio professionalizzante a Tice e, grazie alla Prof.ssa Cavallini, ho visitato la Morningside Academy di Seattle. Tornata in Italia ho conseguito il Master in Analisi Applicata del Comportamento e ho iniziato il dottorato di ricerca in psicologia, studiando le strategie comportamentali per l’acquisizione e il potenziamento delle abilità di studio con bambini neurodivergenti. Oggi mi occupo di benessere scolastico ed emotivo di studenti e studentesse universitarie neurodivergenti e di supporto emotivo per persone che appartengono alla comunità Lgbtqia+.