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4 consigli pratici per sopravvivere ai compiti a casa

Ogni volta è una litigata!

Vorrei che li facesse da sola, ma credo sia importante che glieli corregga…

È giusto mandarlo a scuola senza aver fatto i compiti?

 

compiti a casa

In questo articolo forniremo qualche indicazione operativa per sostenere i bambini durante lo svolgimento dei compiti. Prima ancora di iniziare, vogliamo ricordare l’importante ruolo di sostegno emotivo che può avere il genitore durante questi momenti.

In questo periodo di quarantena a cui siamo stati sottoposti durante l’emergenza sanitaria Covid 19, le famiglie hanno potuto dare un’occhiata ai propri figli e nipoti alle prese con la scuola e le richieste degli insegnanti. Il tempo trascorso a casa, a contatto con questa nuova esperienza, ha fatto affiorare alcune criticità legate allo svolgimento dei compiti. 

Prima di iniziare con la lettura di questa breve guida, ricordiamoci che l’apprendimento è più divertente ed efficace se ricco di approvazioni e lodi, quindi ricordiamoci di di focalizzare la nostra attenzione sull’impegno del bambino e non solo sui voti o i giudizi.
Lodiamo per le cose che ha imparato, per le cose in cui è bravo, ma
anche per le volte in cui ha chiesto aiuto e si impegnato nonostante non avesse tanta voglia.

Suggerimento 1 - Quando fare i compiti

Scegliete in anticipo i momenti in cui fare i compiti, definendo una routine che è utile condividere (anche attraverso cartelloni o immagini da appendere al frigorifero).

In questa organizzazione è bene definire anche dei momenti di pausa, magari tra una materia e l’altra, ricordando che i tempi in cui il bambino riesce a mantenere la sua attenzione non superano i 10 minuti (durante il primo anno della primaria) e, indicativamente, aumentano di 10 minuti ogni anno scolastico.

Suggerimento 2 - Dove fare i compiti

Il luogo migliore è quello che riduce le distrazioni. Non è obbligatorio fare i compiti in cameretta, si possono fare anche sul tavolo della cucina o sul divano, a patto che la televisione sia spenta e non ci siano fratelli o sorelle che giocano.

compiti a casa

Suggerimento 3 - Cosa faccio se sbaglia

I compiti sono un’occasione di apprendimento se al giusto livello di difficoltà: compiti troppo facili non insegnano, compiti troppo difficili creano solo frustrazione.
Può capitare che il bambino faccia degli errori, soprattutto se, come è giusto che sia, prova da solo a svolgere le consegne. Se si tratta di un errore semplice, date direttamente il modello della risposta corretta: questo promuove il suo apprendimento!!
Invece, in caso di errori più complessi, che sottintendono una mancata comprensione dell’esercizio, può essere molto utile far sapere all’insegnante le difficoltà riscontrate.
Ricordiamoci che non si impara sbagliando, ma esercitandosi con le sfide ottimali, riuscendo a svolgere da soli e correttamente giusti livelli di difficoltà!

Suggerimento 4 - Controllo oppure no

All’inizio del percorso scolastico è meglio verificare se i compiti sono stati completati e vivere insieme il momento in cui si prepara lo zaino per il giorno successivo.
Poi piano piano, si può ridurre questo livello di controllo, evitando di fare le cose al posto del bambino.
Naturalmente, ogni bambino con i suoi ritmi e i suoi tempi, ricordandoci che promuovere la sua autonomia può aiutarlo a prendere consapevolezza di quante cose è capace di fare da solo.

Se mio figlio si rifiuta o dice di avere mal di testa

Alcuni bambini vivono il momento dei compiti come un vero e proprio incubo.
Si rifiutano categoricamente, si lamentano e fanno di tutto per evitarli.
Qualche giorno di stanchezza o di poca voglia fa parte della quotidianità di tutti.
Talvolta però questi rifiuti, se si mantengono nel tempo e il bambino si arrabbia o piange, possono essere un segnale di un disagio. Può anche capitare che il bambino manifesti sintomi come mal di testa o mal di pancia tutte le volte che è il momento di iniziare a fare i compiti, per poi tornare a stare benissimo non appena si va a giocare. 
In questi casi è importante confrontarsi con le maestre e successivamente con uno specialista dell’apprendimento e dell’educazione può essere utile per comprendere insieme il momento che sta vivendo il bambino. 

E se mio figlio ha difficoltà di apprendimento? Cosa posso fare per aiutarlo nei compiti?

Iris Pelizzoni | Psicologa Queer

Iris Pelizzoni
Psicologa, Dottore di Ricerca in Psicologia

Si occupa di interventi di tipo cognitivo-comportamentale con bambini e ragazzi che presentano difficoltà emotive, comportamentale o scolastiche presso la Sede di Tice Piacenza.  
Per una consulenza scrivi a: Iris Pelizzoni
 

Dott.ssa Iris Pelizzoni

Sono Iris Pelizzoni, dopo essermi laureata in psicologia con una tesi sperimentale sull’applicazione dei principi ABA allo sport, ho iniziato il tirocinio professionalizzante a Tice e, grazie alla Prof.ssa Cavallini, ho visitato la Morningside Academy di Seattle. Tornata in Italia ho conseguito il Master in Analisi Applicata del Comportamento e ho iniziato il dottorato di ricerca in psicologia, studiando le strategie comportamentali per l’acquisizione e il potenziamento delle abilità di studio con bambini neurodivergenti. Oggi mi occupo di benessere scolastico ed emotivo di studenti e studentesse universitarie neurodivergenti e di supporto emotivo per persone che appartengono alla comunità Lgbtqia+.